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La Miniserie

Cenerentola, la più grande storia d’amore mai raccontata, riprende vita nella splendente cornice della Dolce Vita romana degli anni ’50...

La fiction è realizzata dalla Lux Vide di Matilde e Luca Bernabei per Rai Fiction, in coproduzione con la Germania e la Francia. La regia è affidata al canadese Christian Duguay, che ha già diretto per Lux Vide Coco Chanel, Sant'Agostino e Sotto il cielo di Roma. La sceneggiatura è di Agatha Dominik e Lea Tafuri.

Cenerentola è una delle favole più antiche e popolari del mondo. Il racconto mette in scena un archetipo profondo che ha toccato e tocca qualcosa di universalmente presente nell’animo umano: la paura di essere rifiutati e il desiderio collegato di essere amati e di accettati per quello che si è. 

Questa Cenerentola è innanzitutto l’incontro di due grandi sistemi mitologici: da un lato quello della favola con tutti i suoi topoi: le sorellastre e la matrigna, la fata madrina, il vestito della madre stracciato prima del ballo, l’abito bianco e tempestato di luce, la carrozza, il ballo, la fuga a mezzanotte,  la scarpetta e ovviamente il principe azzurro.

Dall’altro la mitologia del grande cinema degli anni ’50, in un’atmosfera da Vacanza Romane, con un sapiente gioco di citazioni.

Si è poi giocato su una narrazione stratificata: in prima battuta la semplicità del racconto, capace di parlare anche ai bambini, poi il gioco delle citazioni dalle diverse versioni della favola stessa, a quelle cinematografiche, infine uno scavo rispetto al senso profondo della fiaba e un lavoro di attualizzazione. In Cenerentola abbiamo lavorato innanzitutto sul racconto di formazione e il superamento di quelle fragilità psicologiche che impediscono di realizzare la propria felicità emotiva e il proprio talento.

Nella storia sia Cenerentola-Aurora che il Principe Sebastian devono attraversare un percorso di crescita e grazie anche all’aiuto dell’altro non trovano solo la fiducia in se stessi e il vero amore, ma recuperano anche la propria vocazione: lei per la musica, lui per la scrittura. C’è poi la complessità di superare un lutto e di recuperare in se stessi l’eredità fertile dei propri genitori, dal momento che il talento pianistico di Aurora le deriva dal padre e dalla madre.

Cenerentola è inoltre una favola della maternità. Nella favola tradizionale c’è una madre amorevole che muore prematuramente e c’è una matrigna, una cattiva madre, che impedisce a Cenerentola di sbocciare alla vita. C’è infine una madre magica, la Fata Madrina. Questa relazione matrilineare è stata conservata ed esaltata dalla sceneggiatura che ha trasformato la Fata Madrina in una nonna sconosciuta e poi ritrovata, che cerca di riconquistare e di meritare l’affetto della nipotina.

La realizzazione della miniserie, coprodotta anche dalla BetaFilm di Ian Moito, è stata affidata ad un grande regista, Christian Duguay, che ha girato successi come "Coco Chanel", "Sant’Agostino" e "Sotto il Cielo di Roma".

Il volto di Cenerentola è quello giovane e bellissimo di Vanessa Hessler, circondata da attori italiani e tedeschi di grande bravura. Gli altri della miniserie sonoFlavio Parenti, nel ruolo di Sebastian. Ad arricchire il cast l'attrice tedesca Ruth-Maria Kubitschek (Mrs. Cooper), Natalia Worner (la matrigna Irene), Giulia Andò e Elisa di Eusanio nel ruolo delle perfide sorelle Lucia e Teresina, Carlotta Natoli, Frank Crudele, Ilaria Spada, Massimo Poggio e Hary Prinz. I costumi sono di Maurizio Millenotti (nomination all'Oscar per Otello e Amleto).

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